Volt, Ampère, Watt. Cosa sono e che cosa significano?

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Volt, Ampère, Watt. Cosa sono e che cosa significano?

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Le nostre case sono il regno incontestato degli elettrodomestici: lavatrice, frigorifero, forno a microonde, aspirapolvere, televisori, per non parlare di luci di tutti tipi e della miriade di alimentatori per i nostri telefonini, tablet e computer, ma l’elenco potrebbe proseguire. 

Per farli funzionare basta attaccarli ad una presa elettrica, perché immediatamente fluisca la preziosa energia che li anima.

Questa energia la paghiamo; vediamo quindi di conoscere le sue caratteristiche fondamentali.

V (Volt), A (Ampère), W (Watt) sono le unità di misura elettriche che indicano le caratteristiche di funzionamento dei nostri apparecchi elettrici e che ritroviamo sulle loro etichette.

Sono parametri essenziali che ci consentono di sapere se i nostri utilizzatori (è così che si chiamano tutti gli apparecchi che per funzionare necessitano di essere alimentati dalla rete elettrica) potranno funzionare una volta collegati e per sapere quanto consumeranno.  

V = Volt = Tensione

A = Ampère = Corrente 

W = Watt = Potenza

Il modo per rendere immediatamente comprensibili queste grandezze elettriche è di paragonarle all’idraulica.

. La tensione (che si misura in V) può essere paragonata all’altezza dalla quale cade una certa quantità d’acqua.

. La corrente (che si misura in A) può essere paragonata alla quantità d’acqua che cade da quell’altezza.

. La potenza (che si misura in W) può essere paragonata alla forza sviluppata di questa quantità d’acqua che cade da quell’altezza. 

W si ricava moltiplicando V x A

In pratica: se un apparecchio elettrico collegato alla presa da 220V assorbe 10 A la potenza assorbita sarà di 220 x 10 = 2.200W, equivalente a 2,2kW (chilowatt), il ché equivale pressoché al consumo di una comune stufa elettrica casalinga. 

Per meglio comprendere:

Caso 1 

Immaginiamo che un serbatoio pieno d’acqua (poniamo 100 litri) si trovi ad un’altezza piuttosto bassa (poniamo 0,5 metro).

Se faccio cadere quella quantità d’acqua su una persona, al massimo la bagnerò tutta ma non le arrecherò alcun danno fisico degno di nota. 

In termini elettrici avrò dissipato una potenza di 100A x 0,5V = 50W

Caso 2 

Immaginiamo ora che, invece di tutta l’acqua contenuta nel serbatoio, io ne disponga solo di un bicchierino (poniamo 0,1 litro) e che faccio cadere questa poca acqua da una grande altezza (poniamo 500 metri), in termini elettrici avrò consumato una potenza di 0,1A x 500V = 50W. 

Anche in questo caso la persona che ipoteticamente dovesse ricevere addosso questa piccola quantità d’acqua, pur proveniente da una grande altezza, non subirà un danno fisico degno di nota, perché si tratta sempre di “soli" 50W. 

Caso 3 

Ora invece prendiamo tutta l’acqua contenuta nel serbatoio da 100 litri e facciamola cadere da una grande altezza (poniamo 50 metri) su un qualche obiettivo. Il risultato sarà distruttivo

Infatti, in termini elettrici avrò scaricato una potenza di ben 100A x 50V = 5.000W. Cioè 5kW (si legge chilowatt).

Chiariti questi concetti, va detto che per svolgere un dato lavoro qualsiasi utilizzatore elettrico deve inevitabilmente funzionare continuativamente per un certo periodo di tempo.

E qui entra in gioco un altra parametro, forse il principale per noi consumatori: l’ENERGIA consumata.

L’energia consumata è quella che segna il contatore di casa e che paghiamo.  Essa si ottiene moltiplicando la potenza sviluppata dall’utilizzatore per il suo tempo di utilizzo W x h (ore). 

Il risultato di esprime in kWh (chilowattora).

Esempio pratico: 

. La tensione di alimentazione dell’utilizzatore elettrico è quella della rete di casa, cioè 220V

. La corrente assorbita è poniamo di 9 A (che corrisponde comunemente a quella di una stufa elettrica da 2.000W).

. Il tempo di funzionamento è poniamo di 3 (h) ore.

Quanta energia avrò consumato durante questo tempo di utilizzazione?

2.000 (W) x 3 (h) = 6.000Wh cioè 6kWh.

Redazione: Gruppo Studio Aurora © Riproduzione riservata

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