San Prospero, il Comune in provincia di Modena caratterizzato da autonomia, fertilità e lavoro

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San Prospero, il Comune in provincia di Modena caratterizzato da autonomia, fertilità e lavoro

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Nel 1861 ci si accorse che il Comune di San Prospero era privo di stemma. Fu scelta per crearlo una simbologia semplice: una stella e tre spighe. La stella ad indicare l’autonomia del Comune; le tre spighe per richiamare i concetti della fertilità e del lavoro.

Tutto nasce nel 1859 quando il Ministero dell’Interno emana una nota riguardante il progetto di una nuova circoscrizione comunale, in seguito alla quale il Comune di Modena decide di formare delle nuove comunità. La Regia Intendenza Generale di Modena assegna quindi una sede comunale a San Prospero, che allora contava poco più di 900 abitanti. A questo nuovo Comune faranno capo San Pietro in Elda (quasi 700 abitanti), San Lorenzo della Pioppa (poco più di 400) e Staggia (meno di 900 abitanti), che così non dipende più da Mirandola.

 

San Prospero viene festeggiato il 24 novembre di ogni anno. Di questo Santo esistono poche notizie storiche. Si sa che nacque in Francia, probabilmente a Bordeaux all’inizio del ‘400 da una famiglia nobile. San Prospero è un “Dottore di Santa Madre Chiesa”, fu discepolo di Sant’Agostino e divenne Notaro (segretario) di Papa Leone Magno, affiancando quest’ultimo nella difesa della dottrina cristiana con un’abbondante attività letteraria. Ciò gli valse il merito di venir designato dal Papa, Vescovo di Reggio Emilia. Qui il futuro Santo governò per 22 anni con grande dedizione la diocesi a lui assegnata fino alla sua morte, di cui si ignora la data precisa.

Una curiosità: il nome di questo Comune è dovuto ad una chiesa dedicata al Santo, costruita dai monaci benedettini di Nonantola ai primi dell’anno Mille. Questa chiesa fu ricostruita quasi 800 anni dopo, sia per rimediare al suo degrado sia per modernizzarla secondo i canoni architettonici del Rinascimento.

 

Oggi l’abitato di San Prospero è attraversato dalla Strada Statale 12, brevemente denominata Canaletto. Probabilmente la realizzazione di questo tratto di viabilità risale al ‘700 appoggiandosi ad un argine del canale Canaletto. Questo corso d’acqua artificiale fu realizzato nel 1300, dopo che per vari eventi era stato ridotto a poco più di un fossato verso la fine del XVIII secolo. 

Anche il municipio di San Prospero ha una storia travagliata: esso, infatti, fu distrutto da un incendio nel 1944 ma venne ricostruito due anni dopo, spostando la sua sede dalla Piazza Gramsci a quella attuale. 

 

La storia di San Prospero è strettamente legata a vicende storiche di San Pietro in Elda, e quest’ultima alla via Verdeta. Questa via inizia a Bastiglia come prosecuzione della strada di Albareto, attraversando i territori di Sorbara e San Pietro. Si tratta di una delle più antiche del territorio, ed è stata pure la più importante fino alla costruzione della strada del Canaletto. 

Sulla via Verdeta sorgono alcune antiche costruzioni, alcune anche di notevole pregio architettonico: "I Torrioni", ormai in stato avanzato di degrado, ad un chilometro circa dalla chiesa di San Pietro; poco più in là, la corte Verdeta, che è stata completamente ricostruita nel XVIII secolo. Nel '700 la corte Verdeta apparteneva al conte Gian Battista Munarini, ma finì poi nelle mani del duca di Modena Francesco IV, che la arricchì di notevoli rilievi grafici. 

En passant, citiamo il Palazzo Giusti, chiamato anticamente Castelvetro in quanto appartenuto alla nobile famiglia modenese Castelvetri. 
Quanto al paese di San Lorenzo esso faceva parte della Masseria di Sorbara, passando per un certo periodo alle dipendenze di Bastiglia; per poi tornare nel '500 a far parte di Sorbara e poi di nuovo essere aggregato a Bastiglia nel periodo napoleonico. 

Nel 1483, precisamente il 2 febbraio, la località San Lorenzo fu teatro di un tragico avvenimento rimasto nella memoria storica del paese: si festeggiava la Madonna della Ciriola e la partecipazione dei cittadini era al culmine, provenendo anche dai paesi limitrofi. Al termine della funzione gli abitanti di Sozzigalli si accalcarono su un barcone adibito al trasbordo dei fedeli sull’altra sponda del fiume Secchia. Ma le persone erano davvero tante, troppe per poter essere trasportate tutte assieme in una volta sola; il barcone tentò ugualmente la traversata ma giunto a metà del percorso improvvisamente si rovesciò -forse per l’impropria distribuzione del carico- causando la morte per annegamento di 56 persone.

 

Un altro episodio altrettanto drammatico si ricorda, che riguarda la frazione di San Martino: una sommossa ad opera dei contadini nel 1859, a seguito dell'emanazione di un decreto sulla “istruzione per il maneggio delle armi dei giovani”. Questa notizia fu manipolata ad arte da ambienti legati all'ex duca di Modena, facendo diffondere la convinzione che tutti dovevano entrare nell'esercito, provocando la sollevazione della popolazione. 

 

Tornando all’oggi non si può non menzionare i gravi danni strutturali subiti dagli edifici del Comune di San Prospero in seguito al terremoto del 2012, di cui permangono alcuni tutt’ora da ripristinare. Ricordiamo, tra quelli di maggior pregio, la chiesa parrocchiale, già ricostruita nel 1779 e le bellissime ville storiche private Tusini, Rizzati, Alessandrini e Castelvetro. I Torrioni di San Pietro in Elda e la Corte Verdeta, sempre nello stesso Comune.

 

Redazione: Gruppo Studio Aurora © Riproduzione riservata

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